Ecco quanto sognavano i giovani sposi Maria Rosaria Ingrosso e Giovanni Palmieri quando il 22 di dicembre del 2008, incontrarono a Derre, una missione cappuccina nel centro del Mozambico, diocesi di Quelimane, fra Leone Innamorato, missionario di lungo corso. In Mozambico dal 1965.
Un frate partito dall’Italia come fratello religioso, e poi ordinato sacerdote, dopo aver frequentato nel Seminario maggiore di Maputo il corso di filosofia e teologia. Ebbe come
professore l’allora nunzio apostolico in Mozambico, l’indimenticabile monsignor Francesco Colasuonno, di Grumo Appula, ma cristiano universale, che amorevolmente lo accompagnò nella scelta vocazionale che il Signore gli indicava in quegli anni.
Un frate che ha dedicato tutta la sua vita all’evangelizzazione e allo studio della lingua Bantu, anzi delle lingue Bantu. In ogni missione dove ha lavorato ha studiato e parlato la lingua del posto. Oggi parla e scrive in Chimaindo, Chikarungu, Chisena, Chilolo e Chimakonde!
I due giovani sposi erano in viaggio di nozze in Mozambico. Ai mozambicani che domandavano se non avessero trovato altro posto migliore per la loro luna di miele, rispondevano semplicemente di no, che erano venuti per condividere con loro la gioia e la speranza; che avevano ricevuto il regalo più bello della vita nel loro sorriso, nella loro accoglienza; che volevano conoscere anche la loro cultura, la loro dignitosa povertà;
che si sentivano bene con loro perché il bene che avevano sentito dire di loro era tutto vero!
Gli occhi brillavano di gioia e di condivisione, di stupore e di meraviglia! Come mai il Mozambico poteva diventare luogo di luna di miele per giovani sposi?
E poi, spontaneo, il grazie reciproco!
Il 22 dicembre, quindi, l’incontro decisivo con fra Leone.
Una casotta spoglia, disadorna, essenziale. Un tavolo da lavoro, un computer, la Bibbia e il messale, libri di consultazione per le sue traduzioni, 4 sedie (uno di noi, Giovanni, si è accomodato sulla sella della motocicletta Yamaha 250). E sì! La “motorizada”, gelosamente custodita in casa! Con un fusto di benzina!
Sul tavolo un cesto di “mango”! Un Crocifisso appeso sulla parete e niente altro!
Durante la breve intervista, registrata con telecamera, fra Leone racconta il suo progetto: tradurre e stampare il commento delle letture domenicali il in lingua Chisena e in lingua Chilolo. Mostra quanto già realizzato. Vuole stampare in Italia i due volumi dell’anno B perché in Mozambico la stampa è carissima. Chiede 5,00 Euro per ogni terziario di Puglia!
I due giovani sposi si guardano negli occhi! Silenzio! Inchiodati in un progetto che, senza parole, si sono trasmessi e fatto proprio con lo sguardo.
Poi il saluto e la partenza.
Il giorno dopo mi dicono: “… cercheremo di spendere il meno possibile, risparmieremo su tutto. Tutto ciò che resterà del viaggio di nozze sarà per il libro: MAFOTOKOZERO A MAWERENGO A MADOMINGO – CHAKA B”!
Scoppiai a ridere per la maniera in cui balbettavano le parole e le sillabe in Chisena, che in italiano dicono: “Commento delle letture domenicali – Anno B”.
E mentre ancora ridevo, mi chiedevano: “ma chi curerà la stampa dei libri e la loro spedizione?... Tu”?
Ebbene, a viaggio finito, avevano ancora in tasca quanto serviva per finanziare la stampa del libro in Chisena, in omaggio all’impegno preso con fra Leone, e alle parole e alle piccole frasi che avevo insegnato loro che, a fine luna di miele, dicevano correttamente alla gente che incontravano, qualunque lingua essi parlassero!
Ma la cosa più bella è che dall’altra parte d’Italia, senza aver fatto la luna di miele in Mozambico e senz’aver visto mai un mozambicano, un’altra coppia, Giuliana e Antonio Menoia di Conegliano Veneto, ha finanziato l’altro volume in lingua Chilolo: MATAPULELO A MAWELENGO A MADIMINGU – YAWA B.
Così il grande sogno è diventato grande realtà!
Alla spedizione ha provveduto il segretariato delle missioni con altre offerte ricevute a questo scopo!
Un grande progetto corale! Giovani sposi, una coppia avanti nell’esperienza cristiana e matrimoniale e tanti altri anonimi cristiani, hanno realizzato un progetto che aiuterà gli animatori a preparare la liturgia domenicale e a spezzare il “Pane della parola”!
A tutti grazie! Il vostro è stato un contributo vero!
Alla domanda di Maria Rosaria e Giovanni: “ma chi curerà la stampa dei libri e la loro spedizione?” … ci ho pensato io!...
Veramente mi è costato un lunghissimo e duro lavoro
da settembre 2008 a febbraio 2009, compreso le ore libere del giorno di Natale e Capodanno! …
Ma questo è un altro capitolo. Ne parleremo la prossima volta.
Per ora mi basta dire la mia gioia: l’imprevisto viaggio in Mozambico per accompagnare i giovani sposi Maria Rosaria e Giovanni, è stato un ritorno pieno di nostalgia e di incontro
con la “mia” gente con i “miei” cristiani, con i loro figli e figlie ormai cresciuti, con la gente e la sua lingua, i suoi suoni e i suoi sapori, con i ragazzi che studiavano a Luabo nei lontani anni ’70 e che ora esprimono il meglio di sé con professionalità umana e cristiana… Un ritorno alle radici di un dono ricevuto e vissuto per 28 anni! Un dono che ha riempito la mia vita!
Cosa sono mai le tantissime ore di lavoro, durante sei mesi, per dire grazie ad un popolo che mi ha modellato in “modalità altra” e che ha dato tanta gioia e carica cristiana a due giovani sposi che guardo con ammirazione estrema e stupore cristiano?
fra Francesco Monticchio |